Chi ci segue lo sa, noi siamo da sempre garantisti. Piaccia o meno, gli errori giudiziari esistono. Possono distruggere vite, infangare un nome anche per le generazioni a venire, far sperperare denaro pubblico che potrebbe essere investito in modo senza dubbio più proficuo. La sentenza emessa qualche giorno fa dalla Corte d’Appello di Taranto dovrebbe renderci in qualche modo felici, ma invece che risposte, non ci lascia altro che domande. Undici persone indagate da anni, addirittura condannate, si ritrovano improvvisamente libere come l’aria, con la coscienza pulita come quella di un bambino. Chi li ripagherà per tutto questo? Ma soprattutto, a cos’è servito il processo Scazzi – bis? Di certo, non a stabilire una verità certa, anzi. I dubbi si moltiplicano, le prove (così come nel processo a Sabrina e Cosima) latitano. Questa sentenza apre scenari CLAMOROSI.

La sentenza di primo grado fu pesantissima

Il 21 gennaio di quest’anno, il Tribunale di Taranto ha emesso ben 11 condanne. Avetrana, una città già squassata dal clamore mediatico che per anni l’ha pervasa, continua a vivere un clima da caccia alle streghe. Ivano Russo, Dora e Giuseppe Serrano, Alessio Pisello, Anna Scredo, Maurizio Misseri, Giuseppe Augusto Olivieri, Elena Baldari, Claudio Russo, Anna Lucia Pichierri ed il solito Michele Misseri, sono stati tutti condannati in primo grado a pene che vanno dai 5 ai 2 anni e mezzo. Ricordiamo che in carcere ci sono, per il Delitto Scazzi, già 4 persone: Sabrina Misseri e sua madre Cosima stanno scontando l’ergastolo, Michele Misseri che sta scontando 8 anni per soppressione di cadavere e Carmine Misseri, ritenuto complice di Michele durante l’occultamento del corpo di Sarah, il quale uscirà di prigione quest’estate per fine pena.

Le condanne in primo grado disegnano scenari inquietanti

Secondo le condanne che abbiamo visto nel paragrafo precedente, sembra che il caso di Avetrana presenti ancora diverse zone d’ombra. Se la condanna a 4 anni per Michele Misseri per autocalunnia avvalora la tesi della Procura nel ritenere colpevoli Sabrina e Cosima, la condanna di Ivano Russo, invece, lascia intendere risvolti clamorosi. Perchè condannarlo addirittura a 5 anni se è totalmente estraneo alla vicenda? Se la Procura ha stabilito che l’omicidio di Sarah è avvenuto in casa Misseri ad opera di madre e figlia, su cosa esattamente avrebbe mentito Ivano? Ricordiamo tutti che lui stesso dichiarò di essere rimasto in casa il pomeriggio di quel maledetto 26 agosto 2010 e di aver lasciato il cellulare in auto fino alle ore 17. Circostanza dapprima smentita dalla stessa madre del ragazzo, la quale poi cambiò versione dicendo di essersi confusa. Quindi, dove si trovava Ivano Russo alle 14.30 del 26 agosto? Era in casa o era uscito? Se non era in casa, dov’era andato? E perché nasconderlo agli inquirenti? L’ex compagna di Ivano, Virginia Coppola, nel maggio 2018 va a raccontare al PM Buccoliero di aver saputo dalla fidanzata di Claudio Russo (fratello di Ivano), che effettivamente il giovane uscì di casa verso le 13.45 per comprare le sigarette, facendo ritorno a casa dopo circa 20 minuti. «Poi», ha detto in aula la teste, «fu proprio Ivano a confermarmelo». In quel frangente addirittura Ivano sembra aver incontrato proprio Sarah Scazzi. C’è da dire, per onor di cronaca, che su controesame dei legali di Ivano, Virginia ha dichiarato che la loro storia è finita male, seguita da una serie di denunce e controdenunce. Parliamo ora di Dora Serrano. La sorella di Concetta e Cosima, zia di Sarah, dichiarò durante il processo principale che Michele Misseri tentò un approccio sessuale nei suoi confronti quando era ancora una ragazzina. La Procura ritenne false queste dichiarazioni, accusandola di voler far intendere che Michele avesse tendenze pedofile al fine di perorare la causa di Sabrina e Cosima. Facendo passare Michele come un pedofilo, sarebbe stato più semplice accusarlo dell’omicidio di Sarah, col movente del tentato approccio sessuale verso quest’ultima. Dora viene condannata a 3 anni di reclusione. Quindi, ha mentito per proteggere Sabrina e Cosima, fregandosene altamente di Concetta e Sarah. Ricordiamo però che Sarah trascorse gli ultimi giorni di vita proprio a casa di zia Dora, tornando ad Avetrana il 25 agosto sera. Sarah passava la maggior parte delle sue giornate da Cosima e Sabrina e discuteva con la madre perché adorava andare dalla zia Dora appena poteva. Curioso che secondo la Procura, due la uccisero e una mentì agli inquirenti per scagionarle. Possibile che nessuno volesse bene a Sarah?

La sentenza d’appello ribalta tutto. Qual è la verità?

E’ di pochi giorni fa la notizia che la Corte d’Appello ha cancellato tutte le condanne inflitte in primo grado. TUTTE. Tra prescrizioni e assoluzioni, il processo Scazzi – bis è praticamente chiuso per sempre. In attesa delle motivazioni, possiamo però trarre delle conclusioni. Dora Serrano è stata ASSOLTA. Quindi, o non ha mentito o non è stato possibile dimostrarlo. Sono passati oltre 11 anni dall’omicidio di Sarah, solo oggi Dora risulta pulita davanti alla legge. E probabilmente agli occhi di Concetta, la mamma di Sarah. Anni di fango, supposizioni, illazioni, addirittura una condanna a 3 anni. Anni di sofferenze, di sospetti, di malelingue. Non ci chiediamo perché sia stata assolta, questo lo comprendiamo bene. Non ci è chiaro come e perché sia stata condannata in primo grado. Ovviamente raccontando in Tribunale un episodio accaduto decine di anni fa, è evidente che portare prove su quanto da lei dichiarato era praticamente impossibile. Allo stesso modo però, è impossibile stabilire che abbia mentito. Quello che sembra, da fuori, è che l’unica colpa di Dora sia stata il credere all’innocenza di Sabrina e Cosima. Fatto inaccettabile per la Procura. Vanno invece in PRESCRIZIONE le condanne di Ivano Russo e Michele Misseri. Lo zio di Sarah era stato condannato a 4 anni per autocalunnia (per essersi sempre dichiarato unico colpevole del delitto). Davvero curioso, visto che data la sentenza di condanna di Sabrina e Cosima, qui la condanna sarebbe dovuta essere praticamente automatica…O no?

La prescrizione per Ivano Russo lascia più domande che risposte

Queste le parole del Giudice Galasso che in primo grado condannò Ivano Russo: è “colpevole ogni ragionevole dubbio” perché “mentiva spudora­tamente” su diverse cir­costanze, sul rapporto con Sabri­na, sull’interesse di Sarah nei suoi confronti, sui dissapori tra Sabrina e Sarah, sui suoi spostamenti quel 26 agosto. Ricordiamo che Ivano, fin da subito, è sempre stato considerato reticente. Secondo gli inquirenti, sapeva più cose di quelle effettivamente dichiarate. Peccato che questo non sia mai stato dimostrato. Nemmeno stavolta. Dopo 11 anni, 5 gradi di giudizio, mesi e mesi di indagini, per arrivare a cosa? A giudici straconvinti della colpevolezza di Ivano, zero prove contro di lui. Qualcuno ora gli chiederà scusa? Finiranno tutte le insinuazioni sul suo conto? Per la legge, è pulitissimo. E’ diventato papà, è cresciuto, è maturato. La speranza è che nessuno infanghi più il suo nome.

L’assoluzione di Anna Scredo dimostra la follìa di questo nuovo processo

Anna Scredo è stata condannata in primo grado a 3 anni di reclusione. Motivo? Ha riferito ai PM che il fioraio Giovanni Buccolieri (suo cognato), parlando dell’episodio dell’inseguimento di Sabrina e Cosima per le vie di Avetrana, le disse fermamente che non si trattò della realtà, ma di aver sognato quell’episodio. Ora, ricorderete tutti l’incredibile vicenda giudiziaria del fioraio, sulla quale torneremo, ma quello che fa rabbrividire è la condanna della Scredo. In che modo un dialogo tra cognati, non intercettato e non ascoltato da nessuno, viene considerato falso? Come può un Tribunale condannare a 3 anni una persona basandosi sul nulla? La sua condanna avvalorava la tesi del “fioraio bugiardo”, quindi confermava la presenza di Cosima che altrimenti nessuno mai è stato in grado di collocare nei momenti dell’omicidio di Sarah. Michele nelle sue svariate versioni non nomina MAI la moglie. Nemmeno nell’incidente probatorio. MAI. Senza il “sogno del fioraio”, Cosima non sarebbe mai entrata nella vicenda. Questo sarebbe andato ovviamente a favore di Sabrina. Come avrebbe potuto uccidere Sarah in casa, dov’era presente anche Cosima, senza che quest’ultima si accorgesse di nulla? Con la condanna della Scredo, ogni tassello si incastra perfettamente.

Ma ora che è stata ASSOLTA? Quindi la Scredo non mentì? E il fioraio? Fu davvero un sogno? Una spacconata tanto per dire: anche io dico la mia? Guardate attentamente il video qui sotto:

IL SOGNO DEL FIORAIO

https://fb.watch/6k38Y8Kwik/

Due processi senza alcuna prova. Sabrina e Cosima condannate all’ergastolo ma il castello sta crollando pezzo per pezzo

Sappiamo tutti che Sabrina e Cosima sono state condannate senza NESSUNA PROVA. Già questo, di per sé, è agghiacciante. Ma questo secondo processo conferma quello che pensiamo da anni. E’ vero che a pensar male si fa peccato, ma è stata indagata praticamente mezza Avetrana. Casualmente, e ripetiamo casualmente, sono tutte persone che in qualche modo, con le loro dichiarazioni, sono andate a favore di Sabrina e Cosima. Ci fu anche chi, con le proprie dichiarazioni, avrebbe fatto crollare l’intero impianto accusatorio. Parliamo di Mariangela Spagnoletti, Giusi Nardelli e Felice Giangrande. Mariangela all’inizio negò la litigata fra Sabrina e Sarah del 25 agosto, tranne poi cambiare versione. I fidanzati Nardelli e Giangrande dichiararono con esattezza l’orario dell’avvistamento di Sarah, ovvero le 14.35. Salvo poi ritrattare e dare la colpa ai giornalisti. Chissà come mai cambiarono versione? Viene quasi da pensare che furono intimiditi dal clima che circondava Avetrana in quei mesi…

Cosa ci resta del processo Scazzi – bis?

Ivano ufficialmente non ha mai mentito. Michele Misseri non ha mentito parlando della sua colpevolezza. Giovanni Buccolieri riferì alle persone più vicine a lui che effettivamente si trattò di un sogno. Dora Serrano subì un tentativo di approccio sessuale da parte di Michele Misseri quando lei era ancora minorenne. Queste persone sono state infangate per anni, sono stati spesi tantissimi soldi pubblici, ad Avetrana nessuno riesce più ad essere sereno, mentre, a dar retta alla Procura, una ragazza semplice, senza alcun precedente e una contadina con la licenza elementare hanno commesso il delitto perfetto. Non volete credere all’innocenza di Sabrina e Cosima? Bene, ma concorderete che andavano assolte per ASSOLUTA INSUFFICIENZA DI PROVE.

Spesso ci sentiamo dire: “beh, se l’hanno deciso i Giudici, allora è giusto così“. Giusto. Ma cosa ci dite su un Giudice che ha condannato in primo grado e uno che ha assolto in Appello? Di certo, non possono avere ragione entrambi…

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